Le Campane Tibetane

Campane Tibetane: quante cose sono state scritte su queste straordinarie ciotole e sui loro immensi poteri, quanto si è raccontato sulla magia della lega di cui sono composte, 7 metalli connessi con 7 pianeti, quanto siamo rimasti affascinati da questo mondo misterioso?

Eppure non è mai stato reperito nulla di scritto, di autentico, dove qualcuno raccontasse con quali e quanti metalli fossero effettivamente sempre state realizzate.

Nessuno ci ha mai spiegato, se non affermando (senza fondamento) che ne esistono di create con 3, 5, 7 metalli, di cosa sia realmente composta la loro lega e quali sono i fattori che ne determinano o meno la qualità armonica.

La bellissima tradizione che parla dei 7 metalli legati ai 7 pianeti va tramandata così com’è, lo ripeterò all’infinito, appartiene a una cultura, a una tradizione che deve essere rispettata e non usata impropriamente per scopi commerciali.

Sono gli anni trascorsi in oriente che mi hanno permesso di comprendere il valore immenso delle tradizioni e nello stesso tempo di divenire consapevole della necessità che si conosca, oltre la tradizione, la realtà, proprio per far sì che le persone interessate alle Campane Tibetane non siano condizionabili, influenzabili da tutto ciò che viene sovente loro raccontato.

E non importa la forma, l’aspetto, la denominazione ne’ tantomeno la nota o la frequenza, l’importante è che siano state realizzate bene e, sen ben realizzate, sono tutte armoniche, al di là delle varie forme pubblicitarie che possono essere utilizzate per la vendita.

La qualità delle Campane Tibetane dipende da molteplici fattori che caratterizzano l’intero ciclo produttivo: dallo studio della loro conformazione a quello dell’amalgama dei metalli che ne costituiranno la lega, fino alla loro realizzazione artigianale.

Tutte le Campane Tibetane autentiche sono in bronzo, senza eccezioni: una lega di rame e stagno.

Il rame, metallo caratterizzato da buona duttilità e malleabilità, fonde ad una temperatura di 1083 °C, lo stagno, altro elemento con un elevato grado di duttilità e malleabilità, fonde ad una temperatura decisamente meno elevata di quella del rame, circa 231,9 °C.

È proprio quest’ultimo metallo che influisce in modo determinante sulla “durezza”.

Poiché la lega che viene impiegata per la realizzazione delle Campane Tibetane deve essere caratterizzata da un elevato  grado di durezza, determinante per la persistenza della vibrazione, del suono e da un’elevata “resilienza” ovvero la capacità di resistere agli urti, alle percussioni, è particolarmente importante determinare il miglior rapporto rame/stagno nella preparazione dell’amalgama.

Se la percentuale di stagno è troppo elevata ne aumenta la durezza strutturale ma, conseguentemente, anche la loro fragilità; con una percentuale troppo bassa, diminuiscono vibrazioni e durezza.

Nella realizzazione delle Campane Tibetane, si deve cercare di impiegare elementi che, nel complesso, non contengano più dell’1-1,5% di impurità.

Queste impurità altro non sono che la presenza di metalli estranei al rame e allo stagno ma in essi contenuti: zinco, nichel, antimonio, silicio ecc…

Troveremo inoltre sempre tracce di zolfo e fosforo poichè elementi derivati dalla loro estrazione mineraria.

Quantità elevate di impurità implicano un decadimento qualitativo dell’amalgama.

L’unico altro metallo che possiamo prevedere di impiegare nella preparazione dell’amalgama è l’argento che fonde ad una temperatura di 961,8 °C.

L’argento può contribuire, se aggiunto in giuste percentuali, all’elasticità della struttura delle Campane Tibetane aumentandone la persistenza sonoro-vibrazionale.

Possono essere presenti anche tracce d’oro (in percentuali sempre infinitesimali) ma unicamente perché nelle antiche tradizioni era usanza amalgamarlo agli altri metalli impiegati nella loro realizzazione.

La capacità “creativa” degli artigiani, unitamente alla preparazione della lega sono importanti ma non lo è di meno il processo di raffreddamento.

La fusione ha inizio intorno ad una temperatura di circa 800 °C e avviene completamente a circa 1100 °C; i successivi raffreddamento e solidificazione determinano i legami finali tra le particelle di materiale: la purezza del suono e la persistenza della vibrazione sono in relazione ai legami che si instaurano tra le stesse particelle di materiale.

La realizzazione delle Campane Tibetane è un’arte straordinaria, per le migliori antiche autentiche che possiamo ancora trovare e per quelle nuove che possiamo far realizzare, dobbiamo ringraziare tutte le meravigliose persone che hanno lavorato e lavorano ancora col cuore.

Cliccando sull’immagine che trovate ad inizio pagina potrete leggere i miei articoli pubblicati sul sito della nostra associazione, se avete inoltre piacere di ricevere ulteriori informazioni sulle “Ciotole del Canto”, sulla vendita delle Campane Tibetane, vi invito a visitare il sito di “SANUK: Le Campane Tibetane a Torino”.

L’associazione l’Arte dell’Armonia ha inoltre dedicato sul proprio sito un ampio spazio a SANUK per evidenziare come sia possibile proporre con autentico spirito olistico e non commerciale questi preziosi strumenti.

 

   Articolo  di   Dario Gasparato  che ci ha gentilmente dato il permesso di copiare

Potete trovare altri articoli interessanti sull’argomento nel suo sito, che vi consigliamo di visitare :  https://suonoterapiatorino.it/